Il 26 maggio, ore 18:00, la Shanghai Power Station of Art (200 Huayuangang Rd – Huangpu District) ospita Doppio Schermo – film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 ad oggi, una conferenza con proiezioni che ripercorre l’evoluzione della sperimentazione nel campo delle arti visive e delle immagini in movimento in Italia negli ultimi 60 anni.
La conferenza, tenuta da Bruno di Marino e Rosario Scarpato in italiano con traduzione in cinese, nasce da un ambizioso impegno riassuntivo, muovendosi su un arco di sei decenni e incrociando il lavoro di centinaia di artisti. Le opere prese in considerazione sono film lunghi, brevi e brevissimi, animazioni, lavori di found-footage e esperimenti anticipatori della Land-Art, e nel loro complesso sono chiamate a testimoniare il panorama vivo e frastagliato di quegli anni. Il fine dei due studiosi è quello di offrire una visione chiara, finanche quasi provocatoriamente “didattica”, della sperimentazione audiovisiva d’artista in Italia, di restituire allo spettatore un quadro più compatto di esperienze che per tecnica e stile restano eterogenee tra loro e fare così in modo che similitudini e differenze emergano con maggior nitidezza.
Perché Doppio schermo? Perché i linguaggi in gioco sono due: le immagini in movimento da un lato, le arti visive dall’altro; due forme espressive che si incontrano nell’immaginario di uno stesso artista creando interferenze stimolanti. Lo schermo, inteso come superficie di proiezione ma anche filtro, che vela e al tempo stesso rivela, diventa il dispositivo di un’interfaccia inesauribile.
Ma il titolo si riferisce anche a un’altra duplicità, relativa ai due dispositivi che si sono succeduti, affiancati e a volte sovrapposti: il cinema e il video, due termini che oggi, con l’unificazione del digitale, hanno perso di senso, ma che in un’ottica storica sono utili a comprendere alcuni passaggi decisivi in termini sia estetici sia tecnologici.
Film e video proiettati durante la conferenza (integralmente o sotto forma di estratti):
- Buongiorno Michelangelo di Ugo Nespolo, 1968-1969;
- I colori della luce di Bruno Munari e Marcello Piccardo, 1963;
- Terra animata di Luca Patella, 1967;
- New York (estratto) di Franco Angeli, 1969;
- La gazza ladra di Giulio Gianini e Emanuele Luzzati, 1964;
- Souvenir di Mario Schifano, 1967;
- Verifica incerta di Gianfranco Baruchello e Alberto Grifi, 1964-65;
- Secondo il mio occhio di vetro di Paolo Gioli, 1971;
- Il tempo consuma di Michele Sambin, 1978;
- Il televisore che piange di Fabio Mauri, 1972;
- C’era una volta un re di Eugenio Carmi, 1973;
- Countdown per Raisat a cura di Mario Sasso, 1991-1992;
- Sigla Mostra del Cinema di Venezia di Gianluigi Toccafondo, 1999;
- Origine e deposizione di Studio Azzurro, 1997;
- Walt Grace’s Submarine Test January 1967 di Virgilio Villoresi, 2013;
- Medea di Leonardo Carrano e Alain Parroni, 2017;
- San Siro di Yuri Ancarani, 2014;
- Panorama Roma di Zimmer Frei, 2004;
- Fragile di Masbedo, 2016;
- Poor poor Jerry di Rä di Martino, 2017;
- Movimenti di un tempo impossibile di Flatform, 2011;
- Mio fratello Yang di Gianluca e Massimiliano De Serio, 2004
Ingresso LIBERO su prenotazione. (Vedi CV dei relatori)
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