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Design for Fun: l’Italia colorata, giovane, ottimista, allegra e curiosa

L’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e il Museum of Art Pudong di Shanghai (MAP) sono lieti di presentare la mostra Design for Fun, aperta al pubblico dal 29 settembre 2022 al 5 maggio 2023. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Shanghai, è un evento del ricco programma dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022. La mostra, organizzata da MondoMostre, è curata per i contenuti da Enrico Morteo, Maria Vittoria Capitanucci e Ling Min.

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Il design dell’allestimento è opera creativa di Aldo Cibic, noto designer in Cina e nel mondo, con la collaborazione di Joseph Dejardin. La mostra è una suggestiva e rara esperienza di colori e forme del design italiano più immaginativo, grazie agli oltre 200 oggetti creati dai più ingegnosi designers italiani, fra cui Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Antonio Citterio, Barnaba Fornasetti, Carlo e Tobia Scarpa, Aldo Cibic, Cleto Munari, Enzo Mari, Gae Aulenti, Piero Castiglioni, Gaetano Pesce, Joe Colombo, Vico Magistretti, Michele De Lucchi.

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Piggy, Aldo Cibic, Paola C, 2000

Quando, alla fine degli anni ’50, l’Italia raggiunse un’autentica modernità, il nostro design non creò solo oggetti pratici e funzionali, ma compagni di vita quotidiana per soddisfare nuove necessità e mutati bisogni. Così il design italiano si avvicinò alle esigenze dell’industria, ai temi del grande numero, alle sfide della tecnologia, alle nuove dimensioni del consumo, adottando anche le strategie del gioco. Per creare oggetti utili, per dare risposte o risolvere problemi concreti, ma anche per interrogare il mondo, per capirne le regole ed esplorarne i limiti. Ed ecco allora oggetti esagerati, troppo grandi o troppo colorati, oggetti ironici o oggetti onirici. Campo libero alla metafora, alla similitudine e all’iperbole. Oggetti che sono macchinari in miniatura, oggetti antropomorfi, oggetti che sono troppo grassi o sottili come un filo.

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Alzata a scalini ZZ66A-540, Ettore Sottsass, Bitossi, 1962

Design for Fun non è solo il laboratorio di una società giovane e ottimista, allegra e curiosa. È una bottega in cui imparare a giocare. Con ironia e con serietà, con rigore e con una risata, mettendo insieme eleganza e ribellione, definendo limiti e tracciando nuove norme.
Design for Fun offre uno sguardo sul design italiano moderno, guarda all’uso stravagante di materiali, combinazioni di colori e illuminazione e alla ricerca estetica e artigianale nella manipolazione dei materiali. Una creatività sensibile al significato più profondo del design della vita quotidiana: nei giochi, nello sport, nel cibo, nella casa o nella socializzazione, ma anche nella bellezza interiore del decoro di gioielli o maschere.
Design for Fun, divisa in 13 sezioni, parla al numeroso e curioso pubblico cinese degli Italiani, di noi, della nostra capacità di essere sempre contemporanei, spesso anche futuristi.

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Oman, Ettore Sottsass, Venini, 1994

LE SEZIONI

1. La gioiosa tragedia del vivere
Negli anni ‘80, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini e un gruppo di designer italiani abbandonano un pensiero del tutto ottimista e positivo sul futuro del progresso, affrontando un futuro di incertezze con il gusto della sfida. Se niente è più sicuro, tutto deve essere più intenso ed emozionante.

04. giotto mendini veniniGiotto, Alessandro Mendini, Venini, 2005

2. Vedere, essere visti
Luce non solo come premessa necessaria per la visione, ma anche un punto di energia che supera l’oscurità, o un segnale che si distacca dall’oscurità. Nel design italiano le lampade non servono solo per illuminare, sono oggetti luminosi che abitano uno specifico paesaggio.

3. Oggetti teorici
Affidarsi a una teoria può essere una sfida affascinante. Lasciarlo essere un principio, un presupposto, una formula matematica che dà forma a un oggetto può diventare un processo che si avvicina alla creazione.

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Anna G, Alessandro Mendini, Alessi, 1994

4. Fragile ma eterna
Apparentemente fragile ma capace di sopravvivere per millenni, la ceramica serve sia agli scopi quotidiani più umili che alle cerimonie più sontuose. La ceramica è la terra stessa, su cui poggiano i nostri passi e da cui si staccano i nostri desideri, pronti ad accogliere le nostre abitudini, a dare forma ai nostri idoli, ad accogliere un mazzo di fiori.

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5. La forma morbida
L’emergere di modi di vivere più dinamici e veloci cambia la struttura stessa della casa tradizionale e gli oggetti che la popolano. Questo è l’inizio di un atteggiamento più informale, che si riflette in comportamenti più liberi e casuali. Oggetti morbidi per una vita più comoda, libera e rilassata.

6. Intrappolare la luce nel colore
Materiale magico, l’unico che la luce può abitare e trasformare. Quando passa attraverso il vetro, la luce lo eccita, lo accende, lo svela. Il vetro viene lavorato nell’isola veneziana di Murano da oltre mille anni: qui sono custodite ricette segrete per donare al vetro tutti i colori dell’arcobaleno.

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T&V, Barnaba Fornasetti, Barnaba Fornasetti, 1952

7. Semplicità come ornamento
I gioielli sono le gioie degli occhi, piccoli premi che celebrano la vita e la fortuna. Un gioiello è un accento posto sulla pelle, un segno che guida lo sguardo, una variabile che vive del movimento del corpo. Togliere forma per lasciare alla geometria il piacere di disegnare le linee più semplici. Il design italiano ha reso il gioiello un compagno più che un trofeo.

8. Una seconda natura
Il legno è forse il più antico dei materiali artificiali. Docile e malleabile, il legno può assumere forme più svariate; legato a un pensiero moderno e razionale, può rivelare un’identità nuova, sobria e misurata. Forme nette, curve precise, piccole sezioni. Nel design italiano il legno scrive ogni giorno nuove parole con un linguaggio antico.

08. up 5 6 pesce bbUp 5 -6, Gaetano Pesce, B&B, 1969

9. Giocare seriamente
La frivolezza del gioco è solo apparenza, perché in realtà il gioco nasconde i meccanismi che regolano la vita sociale e relazionale degli adulti; game è una piacevole simulazione del mondo degli adulti, in maniera più colorata, esagerata, deformata. Ma giocare non è solo per bambini come ci mostra il design italiano!

10. A prova di futuro
Velocità e comfort riassumono perfettamente gli effetti dirompenti della modernità italiana, e trovano la loro migliore rappresentazione nella diffusione di oggetti in plastica leggeri, colorati e resistenti. L’improvvisa disponibilità del colore, ha funzionato come un detonatore del design italiano, e ancora oggi risuona in una visione piùetica del futuro.

11.Rituali quotidiani
Mangiare, bere, respirare, dormire: gesti primari che racchiudono la possibilità stessa della vita, azioni elementari che uniscono l’uomo al destino di tutti gli esseri viventi. Di tutte le attività elementari, il mangiare ha soprattutto conservato e anzi consolidato il proprio ruolo sociale e conviviale. Possiamo essere distratti oppure possiamo pensare al cibo come a un piccolo, prezioso, consapevole rituale quotidiano.

09. pratone de rossi gufram italiaPratone, Piero Derossi, Gufram IT, 1970

12. Il volto e l’anima
Poche cose ci fanno più paura di essere immersi in una natura indistinta e selvaggia. La civiltà consiste proprio nel definire il nostro spazio e il nostro tempo all’interno del continuum della natura, luoghi che ci appartengono e che ci proteggono dal caos e dall’ignoto. Si pensa che le maschere servano a coprire, ma nel design italiano la maschera nasconde il volto per rivelare l’anima.

13. Design nomade
La casa contemporanea è aperta alle trasformazioni più diverse. Non una scena fissa, ma un paesaggio in movimento, dinamico e modificabile. Il design italiano risponde a questa vocazione nomade con una serie di oggetti leggeri, mobili, pieghevoli, pronti a adattarsi allo spazio, ma altrettanto velocemente pronti a lasciarlo vuoto e sgombro.

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