Ci s’ammazza, oggi come ieri, per un pezzo di terra, e se ne rivendica il possesso in nome di atavici diritti “nazionali”. Ci si dimentica spesso, così, che il fluire dei secoli ha visto continui mutamenti nel paesaggio umano di luoghi e di regioni, e che nessun popolo, probabilmente, è davvero autoctono della terra che abita.
Veduta delle fortificazioni genovesi della città di Caffa,
oggi Feodosija, in Crimea ©Istituto della Enciclopedia Italiana
La Crimea, le coste nord-orientali del Mar Nero. Sono russe o ucraine? Andando indietro nel tempo, nulla di tutto ciò. La Crimea, ad esempio, ha ancor oggi una significativa minoranza di popolazione tartara, residuo di quella che fu per lunghi secoli la maggioranza degli abitanti del territorio. E da quelle parti, c’erano in un passato relativamente recente, nel tardo medioevo, armeni e greci, goti (sì, goti) ed ebrei; e ci furono a lungo i genovesi. Continua a leggere>
Dettaglio di una carta nautica quattrocentesca
con l’indicazione dei principali possedimenti genovesi in Crimea e nei territori adiacenti
©Istituto della Enciclopedia Italiana
La città di Caffa in una stampa tedesca del sec. XVIII
©Istituto della Enciclopedia Italiana
Un aspro, moneta genovese coniata a Caffa, con le insegne del comune liguri e del lhan dei tartari
©Istituto della Enciclopedia Italiana