Si è svolta in maniera inusuale la 65ma edizione dei David di Donatello, con i candidati collegati in remoto dalle proprie abitazioni e senza la presentazione della candidature presso il Quirinale. La serata di premiazione è iniziata con la lettura del messaggio inviato dal Presidente Sergio Mattarella il quale sottolineava che “Il cinema, come tanti grandi maestri italiani ci hanno insegnato, è l’arte del sogno. Un sogno che si realizza ogni volta, concretamente, con la collaborazione di tutta una filiera di professionalità (..) E questo è il compito precipuo dell’arte, della creatività e degli artisti. Un compito alto, che la nostra Costituzione disegna all’art. 9, che affida alla Repubblica il compito di promuovere lo sviluppo della cultura e di tutelare il nostro patrimonio storico e artistico”.
Il traditore di Marco Bellocchio, si porta a casa sei statuette: film, regia, attore protagonista, Pierfrancesco Favino, e non protagonista Luigi Lo Cascio, sceneggiatura originale e montaggio. Lo stesso attore ha partecipato alla presentazione del film durante lo Shanghai International Film Festival lo scorso giugno 2019. Gli tiene testa solo Pinocchio di Matteo Garrone con cinque David tutti tecnici (scenografia, effetti visivi, trucco, costumi e acconciatura). Tre premi a Il primo re (fotografia, suono e produzione). A Martin Eden di Pietro Marcello il premio come migliore sceneggiatura non originale.
A La dea fortuna di Ferzan Ozpetek due statuette, a Jasmine Trinca come migliore attrice e a Diodato per la canzone Che vita meravigliosa. https://i.y.qq.com/v8/playsong.html?songid=246494916&source=yqq#wechat_redirect