Sabato 25 gennaio, si è tenuta la conferenza L’Italia agli occhi del popolo cinese della tarda dinastia Qing del Professore Zhang Xiaochuan, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, in collaborazione con la Shanghai Library, la Shanghai Normal University e l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani.
L’evento è parte del programma di conferenze sul tema Marco Polo: A Tale of Books (settembre 2024 – marzo 2025) e si è svolto alla Shanghai Library East, sede che ospita la mostra Real and Imaginary Lands, China and Marco Polo: A Tale of Books (3 novembre 2024 – 28 febbraio 2025).
La conferenza ha affrontato il tema degli scambi tra Cina e Italia e del graduale processo di conoscenza reciproca tra il popolo cinese e il popolo italiano. I primi contatti accertati tra i due mondi risalgono al periodo romano, durante la dinastia Han (206 a.C-220 d.C). Successivamente, importanti viaggiatori ed esploratori, quali Odorico da Pordenone, Marco Polo e Matteo Ricci, hanno contribuito ad approfondire le relazioni tra i due paesi. Tuttavia, è solo verso la fine della dinastia Qing (1644-1912), con il progresso tecnologico e l’apertura del Paese agli scambi commerciali, che in Cina si comincia a sviluppare un’immagine più chiara dell’Italia.
Zhang Xiaochuan
Zhang Xiaochuan ha conseguito un dottorato di ricerca in storia presso la Fudan University ed è professore associato dell’Accademia Yuelu dell’Università di Hunan. Le sue principali aree di studio riguardano la storia della tarda dinastia Qing, la storia dei trasporti tra Cina e Occidente in tempi moderni e la storia del pensiero accademico moderno.