Si è svolta la scorsa domenica 10 dicembre l’inaugurazione della mostra Who is Leonardo da Vinci? allo Shanghai Museum, che ha riaperto le sue porte proprio in occasione di questo evento. La mostra, organizzata dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e dallo Shanghai Museum, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura, rimarrà aperta dal 10 dicembre 2023 al 14 aprile 2024.
Dopo i saluti istituzionali dell’Ambasciatore Italiano Massimo Ambrosetti e del Direttore del Dipartimento della Cultura e del Turismo della Municipalità di Shanghai, il Direttore Chu Xiaobo ha evidenziato come il Museo di Shanghai rappresenti un’importante finestra sia sulla Cina che sull’intero mondo.
Realizzando numerosi scambi con molte istituzioni culturali e museali internazionali, tra cui l’Italia, il Museo vuole valorizzare e favorire uno scambio di comprensione tra diverse civiltà. La mostra Who is Leonardo da Vinci? si colloca perfettamente all’interno di questo programma culturale.
Alle parole del direttore Chu ha fatto seguito l’esecuzione del collettivo musicale Zide Guqin Studio che si è esibito in una suggestiva performance di musica popolare cinese. Con l’esecuzione di un brano originario della dinastia Ming, gli artisti hanno interpretato e ridato vita allo spirito umanistico degli antichi letterati cinesi, che al loro tempo impararono a conoscere la bellezza dell’universo e della natura osservando le montagne e i torrenti. Il giovane tenore veneziano Riccardo Gatto ha brillantemente eseguito brani selezionati dei maestri Puccini e Verdi. Il concerto si è concluso con un magico duetto tra il soprano cinese Huang Ying e il tenore italiano Gatto, che a lungo hanno fatto riecheggiare le loro magnifiche voci nella sala centrale dello Shanghai Museum, in una magistrale esecuzione del brano Brindisi della Traviata di Verdi.
Grazie alla collaborazione di ben quattro eccellenze museali, Shanghai Museum, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Complesso Monumentale della Pilotta, Casa Buonarroti, la mostra si presenta come un progetto che unisce arte, architettura, design e pittura. La trama di questa mostra allo Shanghai Museum, unica per idee e aspirazioni “è quella di credere – come ha rimarcato il Direttore Francesco D’Arelli – che nessun popolo o gruppo di popoli abbia mai avuto il monopolio della conoscenza o dei contributi ai saperi dell’esperienza e che i portati dell’investigazione umana siano reciprocamente riconosciuti e vicendevolmente onorati, seguendo così sempre e ovunque lo spirito di comunanza, che tende spontaneamente a unire piuttosto che a separare, a dividere e a contrapporre”.