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“Dante and the mind as the measure of world”. Dante Contemporary Landscpe, un ciclo di conferenze

Introduzione

Nel corso dei secoli Dante Alighieri ha ispirato artisti, scienziati, filosofi e scrittori. L’influenza e l’interpretazione contemporanea della Divina Commedia di Dante sono punti focali della serie di eventi e alimentano ancora oggi il discorso tra arte e scienza.

La conoscenza, insieme alla virtù, fu elevata dal poeta fiorentino al rango di pilastro portante che sorregge e orienta il cammino umano attraverso la vita. Creatività, passione, tradizione, innovazione, stile e diversità, come pilastri della cultura italiana contemporanea, hanno avuto origine in quel tempo, e l’apprezzamento e la coltivazione della storia, e la conoscenza ad essa correlata, ne hanno assicurato la raffinatezza. In questa serie di conferenze scopriamo, riconosciamo e celebriamo la complessità del pensiero scientifico che Dante ha saputo sintetizzare nella Divina Commedia.

In particolare, in questo forum, esploriamo la complessità della weltanschauung di Dante, la summa della conoscenza medievale fornita attraverso il suo poema principale, la Divina Commedia. Approfondiamo la novità dell’intuizione costruttiva di Dante sulla “lingua volgare” italiana, all’interno dello scenario delle lingue europee, per poi vagliare la potente ispirazione fornita dal suo capolavoro alle arti figurative attraverso i secoli. Partendo dalla presa delle sue nuove costruzioni figurative e linguistiche, discutiamo le intuizioni di Dante su alcuni problemi filosofici e scientifici di vecchia data, tra cui la vexata quaestio sulla finitezza o infinità dell’Universo, la numerologia ricorrente nella Divina Commedia.

Dopo il primo forum “Italia patria della scienza”, che ha sottolineato il contributo fornito dalla civiltà italiana alla nascita della scienza moderna e celebrato il Premio Nobel 2021 per la fisica Giorgio Parisi, e il secondo forum “Fatti non foste a viver come bruti”, in cui si è considerato come la Divina Commedia di Dante sia una continua fonte di ispirazione per designer, esperti di Intelligenza Artificiale e musicisti, elaborando le prospettive figurative, musicali e neuroscientifico-psicanalitiche della sua poesia, tema del terzo forum della rassegna “Dante ‘700, paesaggio contemporaneo” sarà introdotto da Zane Mellupe, direttrice di WhyWhyArt, co-fondatrice di EASA e curatrice di contenuti urbani. Francesco D’Arelli, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, introdurrà poi il pubblico alle attività promosse dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai per celebrare l’anniversario della morte di Dante Alighieri. Anders Lindquist, membro straniero dell’Accademia cinese delle scienze, farà un saluto, sottolineando il significato esistenziale dell’Inferno di Dante. Carlo Rovelli, il più famoso divulgatore italiano contemporaneo di scienza in Cina e fondatore dell’approccio a loop alla quantizzazione della gravità, fornirà quindi un originale spaccato dell’intuizione dell’Universo sviluppata all’interno della Divina Commedia. Antonino Marciano, professore di fisica alla Fudan University e presidente dell’Associazione degli studiosi italiani in Cina (AAIIC), terrà una lezione sulla numerologia che permea la Divina Commedia. Wen Zheng, professore all’Università di studi sugli stranieri di Pechino, fornirà attraverso la sua lezione uno spaccato della storia dell’ingresso di Dante in Cina e nella cultura cinese. Marco Bussagli, professore all’Accademia di belle arti di Roma, si diffonderà sull’ispirazione fornita dal capolavoro di Dante alle belle arti attraverso i secoli. Claudio Senni, professore di studi classici alla Shanghai International Studies University, interverrà infine sul ruolo di Dante nella ricerca di un volgare comune in Italia e commenterà la riflessione originale del poeta sulle lingue europee nel De vulgari eloquentia. Il dibattito tra i relatori e il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Francesco D’Arelli, sarà condotto da Zane Mellupe.

La profonda visione di Dante del Paradiso, dell’Inferno e del viaggio umano attraverso diversi cerchi e sfere ha lasciato un segno indelebile su come pensiamo alla vita umana e la vediamo proiettata sul paesaggio eterno. In questo senso le opere di Dante erano “contemporanee” ai suoi tempi, e sono contemporanee ancora oggi, continuando ad ispirarci nel disvelamento del significato segreto dell’Universo, dentro e fuori di noi.

Ospiti del forum

dante forum zane

ZANE MELLUPE • WhyWhyArt e EASA

Zane Mellupe è un’artista e curatrice europea con sede a Shanghai. Come parte importante del suo lavoro, è coinvolta in arte sociale, progetti di rigenerazione urbana e ricerca documentaria. Zane Mellupe è la fondatrice di Yongkang Road Art Street e WhyWhyArt, sviluppatrice e curatrice del concept di Yuyuan Road Art Street e co-fondatrice del Liudao Art Collective. Co-fondatrice di EASA – The Art and Science Association. Il suo background formativo include un Bachelor of Arts in Chinese Studies, un dottorato di ricerca in teatro presso la Shanghai Theatre Academy, un Bachelor of Arts presso la Shanghai Normal University e un Master of Arts presso la University of the Arts London. Il lavoro curatoriale di Zane può essere suddiviso in una parte personale e una sociale, dove invita altri artisti a partecipare a ricerche su temi sociali. Negli ultimi 10 anni Zane ha curato oltre 100 mostre per gallerie, musei, festival e fiere d’arte. Negli ultimi 4 anni Zane ha co-organizzato la Cultural Management Series in collaborazione con il Ministero della Cultura tedesco a Shanghai.

dante forum darelli

FRANCESCO D’ARELLI, Direttore dell’Istituto di Cultura Italiana di Shanghai

Francesco D’Arelli, Ph.D. in Studi Orientali (Istituto Universitario Orientale, Napoli), ha studiato all’Istituto di Sinologia di Leiden e all’Università Cattolica di Lovanio, ha insegnato a Ca’ Foscari, alle Pontificie Università Urbaniana e Antonianum e all’Università degli Studi Internazionali di Roma. Ha diretto la biblioteca e le attività editoriali dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (2002-2011). Ha pubblicato numerosi saggi, soprattutto sulla diffusione e la presenza del cristianesimo in Cina nei secoli XVII e XVIII. È stato curatore scientifico e direttore della mostra A Oriente. Città, uomini e dei sulle Vie della Seta (Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano, 21 ottobre 2011 – 26 febbraio 2012), promossa dalla Farnesina, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Roma Capitale e Camera di Commercio, e il curatore scientifico della mostra Arte Francescana: Mostra Capolavori dell’arte italiana e delle terre asiatiche dal XIII al XV secolo (Firenze, Galleria dell’Accademia, 30 marzo-11 ottobre 2015), promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Storico-Artistici ed Etnoantropologici del Polo Museale della Città di Firenze (Ministero delle Attività Culturali e del Turismo) e dalla Commissio Sinica dell’Ordine dei Frati Minori. Dal 2012 ricopre il ruolo di addetto culturale della Farnesina. Dal 2016 al giugno 2021 è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Montreal. Attualmente è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, R.P. della Cina.

I Relatori

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ANDERS LINDQUIST, Parole di benvenuto, Shanghai Jiao Tong University & Chinese Academy of Science

Anders Lindquist è un accademico straniero dell’Accademia cinese delle scienze e professore alla Shanghai Jiao Tong University, dove ricopre la cattedra Zhiyuan. È anche professore emerito presso il Royal Institute of Technology (KTH) di Stoccolma, Svezia. Dopo aver ricevuto un dottorato di ricerca dal KTH, ha avuto negli Stati Uniti una carriera accademica completa, da assistente a professore ordinario. Successivamente ha ricevuto la nomina per la cattedra di ottimizzazione e teoria dei sistemi al KTH, dove è stato anche direttore del Center for Industrial and Applied Mathematics. Per dieci anni ha diretto il Dipartimento di matematica del KTH. Lindquist è anche membro della Royal Swedish Academy of Engineering Sciences, membro dell’Academia Europaea (Academy of Europe), membro straniero dell’Accademia russa di scienze naturali, membro onorario della Hungarian Operations Research Society, Life Fellow di IEEE, Fellow del SIAM e Fellow dell’IFAC. È dottore onorario al Technion, Israele, e ha ricevuto il Reid Prize in Mathematics 2009 dalla SIAM e l’Axelby Outstanding Paper Award 2003 dalla IEEE Control System Society. Inoltre, ha ricevuto l’IEEE Control Systems Award, il premio tecnico IEEE in Systems and Control, per l’anno 2020, la prima persona di un’università dell’Asia orientale a ricevere questo premio. Ha ricevuto lo Shanghai Magnolia Award dal governo di Shanghai nel 2016 e il Friendship Award (il più alto riconoscimento per esperti stranieri) dal governo cinese nel 2019.

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CARLO ROVELLI, Dante e la tre-sfera, Aix-Marseille University

Carlo Rovelli è un fisico teorico e scrittore italiano che ha lavorato in Italia, negli Stati Uniti e, dal 2000, in Francia. Lavora principalmente nel campo della gravità quantistica ed è uno dei fondatori della teoria della gravità quantistica a loop. Si è occupato anche di storia e filosofia della scienza. Collabora con diverse testate italiane. Nato a Verona, il 3 maggio 1956, nel 1981 si è laureato in Fisica all’Università di Bologna e nel 1986 ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Padova. Ha ricoperto incarichi di post-dottorato all’Università di Roma, all’International School for Advanced Studies di Trieste e alla Yale University. Ha fatto parte del corpo docenti dell’Università di Pittsburgh dal 1990 al 2000, dove è stato anche affiliato al Dipartimento di Storia e Filosofia della Scienza. Dal 2000 è professore al Centre de Physique Théorique de Luminy dell’Università di Aix-Marseille in Francia. Il suo libro di divulgazione scientifica, Seven Brief Lessons on Physics, è stato originariamente pubblicato in italiano nel 2014. È stato tradotto in 41 lingue e ha venduto oltre un milione di copie in tutto il mondo. Nel 2019 è stato incluso dalla rivista Foreign Policy nella lista dei 100 pensatori globali più influenti.

Abstract. Mostrerò come l’intuizione dantesca della tre-sfera risolva un problema antichissimo nell’antica filosofia greca, legato alle querelle sulla finitezza o infinità dell’Universo, essendo all’origine di un nuovo modo di pensare che un giorno avrebbe portato lo stesso Einstein alla formulazione della sua soluzione cosmologica.

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ANTONINO MARCIANÒ, Dante e la numerologia, Fudan University

Antonino Marcianò è attualmente professore associato di ruolo alla Fudan University, professore ordinario per il Ministero dell’Università e della Ricerca, e membro dell’Istituto Italiano di Fisica Nucleare (INFN), assegnato alla divisione teorica dei laboratori di Frascati. Come fisico teorico, Antonino concentra la sua ricerca scientifica su una varietà di argomenti, che vanno principalmente dalle teorie del campo quantistico e teorie della gravità, alle aree di ricerca vicine (tra cui onde gravitazionali, fisica dei raggi cosmici, modelli di materia oscura, energia oscura e cosmologia primordiale, lo studio del paradosso dell’informazione nei buchi neri, e infine la gravità quantistica e la cosmologia, inclusa la gravità quantistica a loop e la teoria delle stringhe), nonché applicazioni analogiche alla fisica dello stato solido e all’intelligenza artificiale. Antonino ha pubblicato finora circa 100 articoli su riviste scientifiche internazionali con i più alti fattori di impatto. È revisore per Nature, l’American Physical Society e diverse riviste cinesi ed europee, per valutare le pubblicazioni di articoli scientifici, e revisore per il Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca, per la Royal Academy of Science olandese e per il Centro nazionale della scienza della Polonia, sia nella valutazione di domande di assunzione che di sovvenzione scientifica.

Abstract. Il rapporto tra finito e infinito nella Divina Commedia, come riconciliazione tra sfera umana e sfera divina, passa attraverso il significato associabile alla ripetizione dei numeri nel poema narrativo del poeta fiorentino, in particolare i numeri 3 e 4. Partendo dal riconoscimento che all’interno delle strutture poetiche sviluppate da Dante le cifre singole mostrano la natura esteriore, mentre le doppie cifre rivelano qualità interiori, riassumiamo la comprensione raggiunta da diversi studi che delineano il simbolismo dei numeri nel capolavoro di Dante. Commentiamo i passaggi rilevanti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, e i legami con l’antica tradizione greca iniziata da Pitagora, e con le tradizioni numerologiche cabaliste e caldee, quali chiavi interpretative della Bibbia dell’Antico Testamento e delle credenze astrologiche diffuse al tempo in cui fu composta la Divina Commedia.

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WEN ZHENG, Dante e il suo viaggio ad Est: l’arrivo di Dante in Cina, Beijing Foreign Studies University

Wen Zheng, Ph.D. in Lettere all’Università di Roma, professore della Scuola di Lingue e Culture Europee dell’Università di Studi Esteri di Pechino, direttore dell’Ufficio Italiano per la Didattica e la Ricerca, direttore del Centro di Studi Italiani dell’Università di Studi Esteri di Pechino. Ricopre anche il ruolo di presidente della Chinese Italian Teaching Research Association, vicepresidente della China-Italy Research Association, direttore della European and American Student Association, vicepresidente del Dipartimento di Attenzione e membro della giuria estera della premio letterario italiano Strega. Wen Zheng è stato un ex preside dell’Istituto Confucio dell’Università di Roma, e membro della giuria del 7° Premio di letteratura Lu Xun (Premio di traduzione). Ha vinto il titolo di “Pioniere modello dell’etica degli insegnanti” a Pechino, “Insegnante prediletto” dell’Università di Studi Esteri di Pechino. Nel 2012 è stato insignito della Medaglia di Cavaliere “Stella d’Italia” dal Presidente della Repubblica. Nel 2019 ha vinto il più alto premio internazionale di traduzione dal Ministero della Cultura Italiano. Da oltre 20 anni si occupa anche di insegnamento, ricerca e traduzione della lingua e della letteratura italiana. Ha pubblicato più di 100 libri di vario genere, compilato libri di testo italiani ampiamente utilizzati dalle università e dalle istituzioni educative nazionali e ha vinto per tre volte il primo premio del Premio Accademico Nazionale di Lingua Non Universale. Le sue principali traduzioni sono: Collezione Calvino: Fiabe italiane, La solitudine dei numeri primi, Sette lezioni di fisica minimalista, Lettere di Matteo Ricci, La storia dei gesuiti e del cattolicesimo in Cina, Praga. Cimitero, Dipinti del XX secolo, Arte d’avanguardia: un secolo frammentato.

Abstract. Nella storia della letteratura occidentale, il contributo e il talento di Dante non hanno eguali. La sua poesia della Divina Commedia è “l’apice del genio e dello sforzo” (parole di Lao She). Nei 700 anni dalla morte del poeta fiorentino, conoscere questo lungo poema di 14.233 versi è diventato “la più grande gioia per la letteratura” (lingua di Borges). L’influenza della Divina Commedia sul mondo occidentale è andata ben oltre l’ambito della letteratura, fino a quando non è stata considerata come “teologia della mente e dell’anima” (Paolo VI). Tuttavia, la maggior parte della conoscenza di Dante da parte del nostro popolo cinese è limitata alla famosa citazione di Engels: Dante fu l’ultimo poeta del Medioevo e allo stesso tempo il primo poeta della nuova era. L’influenza del pensiero dantesco sulla società cinese iniziò con il Movimento di Riforma del 1898 e svolse un ruolo estremamente importante nel Nuovo Movimento Culturale “Quattro maggio”. Dante divenne anche lo spirito di Liang Qichao, Lu Xun, Hu Shi, Lao She, Ba Jin e altri giganti della letteratura. Fu la guida del pensiero e della creazione letteraria. Da oltre un secolo i circoli intellettuali e culturali cinesi traducono e diffondono le opere e il pensiero di Dante. Quest’anno ricorre il 700° anniversario della sua morte e in ogni parte del mondo si sta commemorando in varie forme uno dei più grandi poeti della storia umana. Quando leggiamo e discutiamo di Dante in Cina, questa è sia una necessità che una responsabilità.

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MARCO BUSSAGLI, Dante’s Centennial Journey through the arts, Accademia delle Belle Arti di Roma

Marco Bussagli, laureato in Storia dell’Arte, è professore ordinario all’Accademia di Belle Arti di Roma. Fellow al Warburg and Courtauld Institute di Londra e alla British Library di Londra, ha insegnato Iconologia per la specializzazione in Storia dell’arte medievale e moderna alla L.U.M.S.A. di Palermo e Arte Contemporanea alla Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma (Valle Giulia). Ha al suo attivo più di duecento pubblicazioni tra testi scientifici, voci enciclopediche, articoli e libri di grande divulgazione, tradotti in inglese, francese, tedesco, polacco, russo, giapponese e coreano. Ha curato mostre di successo, come Le ali di Dio. Messaggeri alati e guerrieri tra Oriente e Occidente (Bari, Caen, 2000, con Franco Cardini), Il ‘400 a Roma (2008, con Claudio Strinati), Escher (2014, Roma, Chiostro del Bramante) e altri sulla Roma del ‘500 e ‘600. Tra i libri più recenti: Bosch. Tavole di diverse stranezze (2016), Il Cristo velato (2018), Comprendere e usare i colori (2019), Raffaello. Nel dipingere un dio mortale (2020). È Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici e scientifici.

Abstract. Questo contributo, presentato da Marco Bussagli, esamina tre aspetti del rapporto tra l’opera poetica e letteraria di Dante Alighieri e l’arte figurativa, a partire dalle suggestioni che il poeta fiorentino ebbe nella sua vita, avendo avuto la fortuna di frequentare una delle più belle città del mondo e di viaggiare in Italia. Il suo, infatti, può essere considerato un poema per immagini, per quanto potente sia la forza evocativa dei suoi versi. Il secondo aspetto, che è il più ampio, anche se dovrà essere trattato con pochi esempi, visto il poco tempo a disposizione, sarà quello dell’influenza che l’opera di Dante avrà sulle arti visive. Questo aspetto è a sua volta suddiviso in due sottogruppi. Da un lato, opere che sono vere illustrazioni della Divina Commedia dalle miniature di Giovanni di Paolo a Gustave Dorè; senza dimenticare versioni meno ortodosse come quelle dei fumetti, da Walt Disney a Möbius. Verranno invece esaminate opere – anche monumentali – che si ispiravano alla Divina Commedia come gli affreschi della Cappella di San Brizio ad Orvieto, il Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina, o gli affreschi del Duomo. della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, dipinta da Giorgio Vasari e Federico Zuccari. Ci sono poi opere che denunciano un rapporto più sfumato rispetto alla vera ispirazione, come Franz von Stuck e Henry John Stock. L’ultimo aspetto da prendere in considerazione riguarda la rappresentazione dell’immagine di Dante Alighieri e alcuni degli episodi della sua vita che hanno diffuso la rappresentazione, da Andrea del Castagno al monumento in Piazza di Santa Croce a Firenze scolpito nel 1865 da Enrico Pazzi.

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CLAUDIO SENNI, Dante De vulgari eloquentia: una riflessione originale sulle lingue europee; la ricerca di un volgare comune in Italia; un ulteriore passo verso il linguaggio poetico de La Divina Commedia, Shanghai International Studies University

Claudio Senni ha conseguito la laurea magistralis nel 1979 in Lettere classiche, tesi in Letteratura greca (Università di Roma “La Sapienza), una laurea magistralis nel 2000 in Filosofia, tesi in Filosofia del linguaggio (Università degli Studi Roma Tre) e nel 2006 ha completato il Master di II livello (Università di Roma “La Sapienza”, Facoltà di Sociologia). Insegnante di latino e greco nel liceo classico, è stato Supervisore e Coordinatore della formazione degli insegnanti presso la SSIS (Scuola di Specializzazione in Istruzione Secondaria del Lazio), tutor e coordinatore dei docenti in formazione nei corsi TFA (Corsi di formazione) e nei PAS (Formazione speciale corsi per il diploma di insegnante) presso l’Università degli Studi Roma Tre. Ha collaborato a tempo determinato con l’Università degli Studi Roma Tre. Ha pubblicato articoli di didattica su riviste specializzate, occupandosi principalmente di tematiche interdisciplinari e di eredità classica. È coautore con E. Andreoni Fontecedro e M. Agosti del saggio Guida alla traduzione del testo latino, seguendo il modello funzionale. Attualmente è professore di italiano a Shanghai alla Shanghai International Studies University (SISU), nel dipartimento di italiano e professore di latino presso il SISU Honors College.

Abstract. Il De vulgari eloquentia (Eloquenza in volgare) e il Convivio (Banchetto) sono testi decisivi nella ricerca di un volgare comune e nell’individuazione delle potenzialità espressive del volgare che portano anche Dante a riflettere in modo sorprendentemente moderno su la realtà linguistica nell’Europa del Medioevo e in particolare in Italia. In un lungo cammino non solo di sperimentazione, di confronto con altri poeti, ma anche di indagine e di attenta e originale riflessione teorica, Dante esprimerà con il volgare la complessità della realtà nella Commedia, definita Divina da Giovanni Boccaccio (1313–1375).

 

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, Association of Italian Scholars in China (AAIIC), WhyWhyArt, European Art and Science Association (EASA)
  • In collaborazione con: Shanghai International Culture Association, ifa gallery, I-Gallery, Himalaya Museum, Shanghai Duolun Museum of Modern Art, Medici Center Shanghai, Lyrically Unbounded China, Italy Home of Science, Ray, Synergy, ZAIYI & YongFoo Elite