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Maestri del cinema italiano (1948-1970)

Maestri del Cinema Italiano

Sull’onda della fioritura neorealista, il cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta conosce una stagione di eccezionale fecondità. Sono gli anni in cui il cinema, non ancora ridotto in subordine dal trionfo della televisione, è il mezzo di comunicazione meglio in grado di parlare tanto alle élite colte che al grande pubblico.

In questo periodo il cinema italiano riesce a rappresentare la realtà del Paese in ampiezza e in profondità, rielaborandola in linguaggi artistici che vengono apprezzati non solo dal pubblico locale, ma anche dalle platee internazionali. Sono anni in cui il cinema italiano è per l’Italia un punto di riferimento sociale e culturale di assoluta centralità.

Di questa stagione, tra la ricostruzione post bellica degli anni Quaranta e il dilagare della contestazione operaia e studentesca degli anni Settanta, vengono proposti in questa rassegna quattro protagonisti, ben indicati a rendere l’idea, senza pretese di completezza, della varietà di voci che allora si s’intrecciarono nel panorama italiano, contribuendo a realizzarne la discorde armonia.

De Sica, Fellini, Pasolini, Bertolucci: prolifici e variegati, autori tanto di opere sperimentali che di successi di botteghino, proprio nella loro diversità è forse possibile cogliere molti tratti condivisi del grande cinema classico italiano, che da un lato faceva uso dello stesso bacino di professionalità (dai fotografi ai truccatori, dai costumisti ai tecnici del suono, dagli assistenti di produzione agli sceneggiatori), dall’altro rispondeva a esigenze, paure e speranze comuni alle generazioni che uscivano dal fascismo e dalla guerra.

Programmazione e biglietteria della rassegna