Nell’ambito delle celebrazioni del VII centenario della morte di Marco Polo (1324-2024) e del 770° anniversario della sua nascita (1254-2024), l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, in collaborazione con Shanghai Museum, è lieto di presentare la mostra Wonders of the World. China and Beyond in the Eyes of Marco Polo che inaugurerà il 22 novembre 2024 e rimarrà aperta al pubblico fino al 30 marzo 2025 allo Shanghai Museum. La mostra, curata da Francesco D’Arelli, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e Wang Yue, Direttore del Dipartimento dei Bronzi dello Shanghai Museum, è stata realizzata con il supporto del Consolato Generale d’Italia a Shanghai e con la collaborazione essenziale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, dell’Università Cà Foscari di Venezia, della Fondazione Musei Civici di Venezia, della Biblioteca Apostolica Vaticana (Città del Vaticano), della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e della Procuratoria di San Marco (Tesoro di San Marco) di Venezia.
Tra il XIII e il XIV secolo, la Cina fu un crocevia internazionale di scambi culturali, economici e religiosi, favorito dalla dinastia Yuan (1279-1368). Questo periodo di intensa circolazione di beni e conoscenze attirò mercanti e religiosi da tutto il mondo, inclusi italiani come Marco Polo, che visse in Cina per 17 anni e descrisse le sue meraviglie nel Milione (Le divisament dou monde). Una mostra allo Shanghai Museum, con reperti archeologici e documenti provenienti anche dall’Italia, celebra la vita cosmopolita della Cina di quel periodo e la sua influenza sulla visione occidentale della civiltà cinese.
La mostra si ispira al racconto del Milione di Marco Polo, proponendo un viaggio immaginario dalla capitale Yuan, Dadu (Khanbaligh), fino a Venezia, passando per Quanzhou, emporio internazionale della Cina. Attraverso quattro sezioni, il percorso svela le meraviglie narrate da Marco Polo, tra paesaggi, natura, opere umane, e tradizioni culturali e religiose. L’attenzione ai dettagli e lo spirito d’osservazione del mercante veneziano emergono dalle sue descrizioni di templi, palazzi e città, oltre che dalla distinzione tra ciò che vide e ciò che apprese da fonti affidabili, sottolineando l’autenticità del suo racconto.