L’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, in collaborazione con il Rossini Opera Festival, è lieto di presentare la mostra Rossini Opera Festival in China: The Magic and Mystery of Gioachino Rossini. Con allestimento di Cibic Workshop e OH10-6, la mostra si terrà presso la stazione della metropolitana Middle Longhua Road (linee 7 e 12) di Shanghai dal 26 maggio al 26 agosto 2023.
L’evento, organizzato anche con la collaborazione dell’Associazione dell’Amicizia tra i Paesi di Shanghai e Shanghai Metro, sarà inaugurato venerdì 26 maggio. L’idea espositiva parte dalla capitale marchigiana, Pesaro (Capitale Italiana della Cultura 2024), e narra attraverso concisi testi, colorate immagini, video e colonne sonore la storia del Festival e il processo creativo di uno spettacolo operistico, grande rappresentante all’estero della tradizione musicale italiana.
Per l’occasione, all’inaugurazione del percorso espositivo sul genio dell’opera Gioachino Rossini, si terrà un’intima performance dedicata alla musica di Rossini. Il concerto monografico presenterà una selezione di quattro brani che meglio rappresentano il repertorio rossiniano: aprirà “Di tanti palpiti” tratta da Tancredi, un’opera che racconta una storia d’amore e guerra con una scrittura musicale appassionante, ravviveranno poi il concerto l’“Overture” e il “Finale” dal Guglielmo Tell. Infine, due arie da Il barbiere di Siviglia, “Se il mio nome saper voi bramate” e “Una voce poco fa” concluderanno il concerto trasmettendo al pubblico virtuosismi e vivacità dei personaggi rossiniani.
Il “belcanto” è da sempre la via più naturale per la diffusione nel mondo della lingua italiana e della sua musicalità. L’italiano è la lingua più bella, ché come l’Italia esprime tutta la bellezza del mondo: la lingua degli angeli, la lingua libera, la lingua dell’amore, delle arti, delle scienze, del canto e della musica.
La poesia di un testo – il cosiddetto libretto –, la musica, le scenografie, i costumi e a volte i movimenti coreografici: ecco il melodramma o l’opera, un genere la cui forza teatrale si rivela proprio con la musica e il canto. Anche l’opera vanta i suoi natali in Italia, tant’è che si originò a Firenze verso il 1600, grazie a un vivace cenacolo: la dimora del conte Giovanni Bardi (1534-1612), insigne umanista. Successivamente, con epicentro a Pesaro, l’Italia dell’inizio del XIX secolo fu pervasa dal genio di Gioachino Rossini (1792-1868), fedele alla tradizione del belcanto, ma al contempo innovatore con il Barbiere di Siviglia e il Guglielmo Tell.
Foto ©Amati Bacciardi (Rossini Opera Festival)