In occasione della presentazione al pubblico dei primi due volumi del ciclo L’Amica geniale, tradotti in cinese da Chen Ying per la Shanghai 99 Readers’ Culture appartenente alla casa editrice People’s Literature, Tiziana de Rogatis (Università per Stranieri di Siena) affronta in tre conferenze a Shanghai e a Nanchino le ragioni dello straordinario successo internazionale dei libri di Elena Ferrante, la scrittrice italiana nota solo attraverso questo pseudonimo, sulla cui vera identità da tempo si sono avanzate ipotesi e supposizioni. In particolare de Rogatis mette in luce le strategie narrative e linguistiche che permettono a Elena Ferrante di dare una valenza universale a elementi di per sé molto locali e marginali, quali la Napoli dei quartieri più degradati, il difficile equilibrio di un’amicizia femminile, lo scontro tra dialetto/ gergo e lingua nazionale. Grazie al sapiente utilizzo delle tecniche narrative popolari e di quelle proprie della comunicazione di massa, dalla sceneggiata al melodramma, dal romanzo d’appendice alla soap opera, Ferrante riesce a dare del mondo contemporaneo una rappresentazione al tempo stesso profonda e avvincente.
Tiziana de Rogatis è Professore Associato di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università per Stranieri di Siena. Redattrice della rivista «Allegoria», ha dedicato numerosi studi al poeta Eugenio Montale e ai suoi rapporti con la cultura letteraria a lui contemporanea. A partire dal 2011 ha avviato una nuova direzione di ricerca, fondata sul nesso tra forme letterarie, identità femminile, mitologia classica e letteratura inglese e italiana del XXI secolo. In questa prospettiva ha pubblicato saggi su Lady Macbeth, Kym Ragusa ed Elena Ferrante, che confluiranno – insieme ad altri lavori ancora in elaborazione – in un volume di prossima pubblicazione.
Chen Ying, nata nella provincia dello Shaanxi, ha conseguito la laurea magistrale in Letteratura presso la Beijing Foreign Studies University e un dottorato in Linguistica presso l’Università di Macerata (Italia). Ha insegnato cinese L2. Attualmente è Professore Associato presso la Sichuan International Studies University. Chen Ying si occupa prevalentemente di letteratura italiana moderna e contemporanea, e è molto attiva nel campo delle traduzioni dall’italiano al cinese. Le sue traduzioni includono Castelli di rabbia e Mr Gwyn di Alessandro Baricco, Pugni di Pietro Grossi, Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa, Persecuzione di Alessandro Piperno, L’amica geniale e La storia del nuovo cognome di Elena Ferrante.
btr è uno scrittore, critico artistico e traduttore della letteratura inglese, e at-tualmente vive a Shanghai, Cina. Ha pubblicato diverse opere come Shanghai: Notes on City Life (Shanghai Century Publishing Group, 2003), Bizarre Stories (Thinkingdom Media Group, 2013), Mini Stories (Chongqing University Press, 2016) e Petite Mort (CITIC, 2017). Le sue traduzioni includono The Invention of Solitude (Zhejiang Culture and Art Publishing House, 2009) e Winter Journal (Shanghai 99 culture, 2016) di Paul Auster, e Brutal Simplicity of Thought di M&C Saatchi (Chu Chen Books, 2013). È stato il curatore della sezione letteratura dell’esposizione artistica Get it Loud a Pechino nell’anno del 2012 e l’esposizione fotografica CITEMA (10 Corso Como) del fotografo Zhu Hao a Shanghai nell’anno del 2016. I suoi saggi sulla letteratura, film e arte contemporanea sono stati pubblicati da Modern Weekly, The Paper e dalla colonna di Ray Art. Sin dal 2014 è dedicato alla gestione della colonna Wechat giornaliero “Petite Mort”.
Elena Ferrante
Sotto lo pseudonimo di Elena Ferrante sono stati pubblicati fino a oggi sette romanzi, un libro di racconti per bambini e un volume di saggi. Se i primi tre romanzi (L’amore molesto, 1992, I giorni dell’abbandono, 2002, La figlia oscura, 2006) hanno subito ottenuto lusinghieri giudizi da parte della critica e i primi due sono stati trasposti in film rispettivamente dai registi Mario Martone e Roberto Faenza, il grande successo internazionale sia di critica che soprattutto di pubblico è arrivato con la tetralogia L’amica geniale (L’amica geniale, 2011, Storia del nuovo cognome, 2012, Storia di chi fugge e di chi resta, 2013, Storia della bambina perduta, 2014). La traduzione inglese di Ann Goldstein, col significativo titolo di Neapolitan Quartet, ha ottenuto una risposta entusiastica, in particolare da parte del pubblico americano, e è ora in lavorazione una serie televisiva che prevede circa 100 puntate.
Nel novembre 2014 Elena Ferrante è stata inserita dalla rivista Foreign Policy nella lista dei cento pensatori più influenti. Nell’aprile 2016 compare nella lista stilata da “Time” delle cento persone più influenti dell’anno.
Nei saggi raccolti nella Frantumaglia (2003) la scrittrice spiega tra l’altro i motivi che la spingono a mantenere l’anonimato. In primo luogo c’è una sorta di desiderio di autoconservazione e di difesa del proprio mondo privato, e questo si unisce alla volontà di mantenere una certa distanza tanto rispetto alla propria opera che rispetto al pubblico, senza cedere all’impulso evidente in molti scrittori di mentire per apparire come ritengono che il pubblico si aspetti. Ferrante è convinta che i suoi libri non necessitino di una sua foto in copertina né di presentazioni promozionali: devono essere percepiti come “organismi autosufficienti”, a cui la presenza dell’autrice non potrebbe aggiungere nulla di decisivo.
Tutti i libri della Ferrante sono pubblicati dalla casa editrice E/O, di Roma, che nel 2012 ha riunito i primi tre romanzi (L’amore molesto, I giorni dell’abbandono, La figlia oscura), nel volume Cronache del mal d’amore, in cui domina il tema di un amore negativo, traumatico e destabilizzante.
Nell’opera più famosa, L’amica geniale, il rapporto di amicizia evocato nel titolo è quello tra Elena o Lenù, che racconta in prima persona, e Lila o Lina. La cornice narrativa è sempre costituita dalla città mondo di Napoli, le cui coordinate storico – geografiche sono onnipresenti, anche quando i fatti si svolgono da qualche altra parte. Elena da Napoli si allontana, Lila vi resta incastrata, ma tutto è poi più complicato di quanto possa apparire a prima vista. Nell’aggrovigliarsi e dipanarsi delle privatissime vicende delle due protagoniste, dei loro parenti e amici e conoscenti, viene con spigliatezza ricostruita la storia italiana e europea degli ultimi decenni del Novecento, in una narrazione avvincente piena di ritmo e di colore.
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L’amore molesto, 1992: Sullo sfondo di una Napoli dalle atmosfere grevi e soffocanti il viaggio di Delia all’interno di se stessa e del suo passato, nel tentativo di capire i motivi che hanno portato la madre a una morte misteriosa. Che cosa è accaduto ad Amalia? Chi c’era con lei la notte in cui è morta? È stata davvero la donna ambigua e incontentabile che sua figlia si è sempre immaginata? L’indagine di Delia si snoda in una Napoli plumbea che non dà tregua, trasformando una vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro. I ricordi si aprono in un confronto con la figura della madre mai capita fino in fondo, amata e odiata a un tempo. Passato e presente si intrecciano e si confondono mentre Delia si sorprende a scoprire nuovi aspetti della propria personalità e di quella di sua madre.
I giorni dell’abbandono, 2002: Quieti. Quietamente. Con queste due parole sparse nella prima e nell’ultima pagina Elena Ferrante fa iniziare questo romanzo e lo fa concludere. In mezzo, la tragedia di una crisi coniugale, di una separazione. Il pretesto e l’occasione per porsi nuovi interrogativi e riguardarsi come coppia, ma soprattutto come donna. Mario, il marito della protagonista, se ne va in un momento in cui in realtà non c’è alcuna vera crisi tra loro. Se ne va. Semplicemente perché forse, come gli era già successo alcuni anni prima, gli è venuto «un improvviso vuoto di senso». Semplicemente perché forse tutto quello che sembrava accettabile e sopportabile il giorno prima, è divenuto improvvisamente invivibile, contro natura. Una natura di cui troppo spesso ci si è dimenticati pensando che quella che si stava vivendo fosse l’unica felicità possibile. Fino al momento in cui non si ha più paura della paura e una ragionevole follia si impadronisce di noi per farci partire. Senza troppe spiegazioni. I giorni dell’abbandono potrebbe essere la risposta femminile a Intimità, il breve romanzo dell’autore inglese Kureishi, dove si assiste alla lunga notte di dubbi di un uomo che pensa di lasciare la casa e i bambini. Il libro della Ferrante in qualche modo inizia dopo una notte come quella e dopo tutto quello che questa notte si è portata via. La protagonista è Olga, napoletana, da anni trasferitasi a Torino. Della famiglia d’origine, della Napoli rumorosa, ha subito voluto dimenticare i toni esibiti e ha imparato così, in un ambiente asettico, una nuova disciplina, una lingua fatta di toni meditati e mai di fretta. Tutta una vita, la sua e quella del marito, volta a contenere emozioni e sentimenti. Elena Ferrante accompagna immagini violente e a tratti disgustose con grida silenziose ed urlate, e fa sentire tutto il dolore di una donna spezzata, abbandonata, per la quale tutto diviene difficoltà, incapacità, vergogna e inadeguatezza. Il richiamo a Simone de Beauvoir è evidente, queste donne così generose sentono che non è più il momento di essere benevole e affettuose; dopo essere state così obbedienti, qualcuno, la persona a loro più vicina ma improvvisamente così lontana, il loro uomo, nell’abbandonarle, nel non amarle più, le ha messe di fronte a una realtà a cui non possono più sfuggire.
La figlia oscura, 2006: Leda è un’insegnante di letteratura inglese, divorziata da tempo e con due figlie. Le ragazze partono per raggiungere il padre in Canada. La donna, per nulla imbarazzata dal senso di leggerezza che le ha procurato la loro partenza, decide di prendersi una vacanza al mare in un paesino del sud. Qui fa la conoscenza con una famiglia poco rassicurante che la trascinerà in eventi minacciosi e inquietanti.
L’amica geniale, 2011 – 2014, è un ciclo di quattro romanzi (L’amica geniale, 2011; Storia del nuovo cognome, 2012, Storia di chi fugge e di chi resta, 2013, Storia della bambina perduta, 2014) nei quali si attraversano le vicende italiane dal difficile dopoguerra alla fine del ventesimo secolo. La voce narrante è quella di Elena (Lenù) e il filo conduttore è la spinosa amicizia della stessa Elena con Raffaella (Lila/ Lina). Benché le vicende oggetto del racconto si allarghino man mano alla scena politica e sociale nazionale e internazionale, la prospettiva resta sempre quella di uno sguardo “napoletano” e il degradato, innominato “rione” in cui le due amiche nascono e trascorrono i primi, decisivi, anni di vita costituisce la cornice fondamentale al cui interno le molte vicende e i numerosissimi personaggi si ordinano e disordinano, a formare caleidoscopiche composizioni in un movimento che tendenzialmente potrebbe proseguire all’infinito.
Info conferenze
Orario: 08.06.2017, 18:30
Titolo: L’amica geniale e Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante: le ragioni di un successo internazionale
Relatori: Tiziana de Rogatis, Chen Ying
Luogo:Room 3108, No.3 Teaching Building, Fudan University Handan Campus, 220 Handan Rd., Yangpu District, Shanghai
Lingua:Inglese, traduzione cinese
RSVP: iicshanghai@esteri.it
Orario: 09.06.2017, 14:00
Titolo: L’amica geniale e Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante: le ragioni di un successo internazionale
Relatore: Tiziana de Rogatis
Luogo: Room506, J3(Xueming)Building, Xianlin Campus, Nanjing Normal University, N.1 Wenyuan Road, Nanjing, Jiangsu
Lingua: Inglese
RSVP: iicshanghai@esteri.it
Orario: 10.06.2017, 16:30
Titolo: L’amica geniale e Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante: forme e temi di una narrazione locale e globale
Relatori: Tiziana de Rogatis, btr, Chen Ying
Luogo: Sinan Mansion, N.505 Middle Fuxing Rd, Shanghai
Lingua: Italiano, traduzione cinese
RSVP: iicshanghai@esteri.it